La “gotica” è un particolare tipo di scrittura consistente in una grafia minuscola derivata dall’alfabeto latino.

Sviluppatasi nell’Europa settentrionale a partire dall’XI secolo, si diffuse poi in tutto il continente.

Il nome gotica è una invenzione degli umanisti, i quali vollero indicarla in senso dispregiativo in quanto legata al mondo medievale dei barbari Goti.

I contemporanei della gotica, invece, la definirono come littera textualis o textus fractus.

Le lettere gotiche furono sviluppate da amanuensi della Francia settentrionale tra l’XI secolo e il XII secolo, che si vollero allontanare dalla minuscola carolina, allora ancora generalmente in uso. L’introduzione della gotica fu influenzata da una serie di fattori:

  • l’invenzione di un nuovo strumento scrittorio, la penna a punta mozza, che aveva come caratteristica una forte resa chiaroscurale della lettera rispetto, invece, alla sobrietà della carolina;
  • l’esigenza di separare, più che le lettere, le parole fra di loro, al contrario di quanto avveniva con la carolina, in cui invece erano più divise le lettere che le parole;
  • la necessità di “ingabbiarela scrittura in uno spazio ordinato e geometrico per regolare lo spazio dove apporre le lettere nella pagina del codice, col risultato di avere una pagina divisa in due colonne, abbastanza separate fra di loro in modo da permettere allo studioso di scrivere delle annotazioni.

A quest’epoca lo scrivere codici, anche i più “semplici”, richiedeva grandi sforzi manuali e tempi lunghissimi.

Questo probabilmente è uno dei motivi per cui i codici di programmazione degli emanuensi hanno assunto più valore estetico che funzionale!