Come molto spesso è accaduto nella storia dell’uomo, tutto è iniziato con l’intuizione di una donna, Ada Lovelace.

Nata con il cognome Byron in quanto figlia del celebre scrittore inglese, Ada è considerata la madre dell’informatica moderna perché, nel 1843, ha creato il primo programma della storia dell’informatica.

L’algoritmo, che porta il suo nome, permette di calcolare i numeri di Bernoulli, una successione di numeri razionali fondamentali nella risoluzione di diversi problemi.

L’algoritmo della Lovelace permette di calcolare i numeri di Bernoulli senza dover calcolare tutti quelli precedenti.

Ada collaborò con Charles Babbage, inventore della macchina analitica, e con il matematico italiano Luigi Federico Menabrea, di cui curò la traduzione dal francese del saggio sul progetto di Babbage, aggiungendo le sue note al testo originale. Tra queste appunto, il suo algoritmo.

La macchina è riconosciuta come un primo modello di computer e gli appunti di Ada come una descrizione di un computer dotato di software.

Le lettere gotiche furono sviluppate da amanuensi della Francia settentrionale tra l’XI secolo e il XII secolo, che si vollero allontanare dalla minuscola carolina, allora ancora generalmente in uso. L’introduzione della gotica fu influenzata da una serie di fattori:

  • l’invenzione di un nuovo strumento scrittorio, la penna a punta mozza, che aveva come caratteristica una forte resa chiaroscurale della lettera rispetto, invece, alla sobrietà della carolina;
  • l’esigenza di separare, più che le lettere, le parole fra di loro, al contrario di quanto avveniva con la carolina, in cui invece erano più divise le lettere che le parole;
  • la necessità di “ingabbiarela scrittura in uno spazio ordinato e geometrico per regolare lo spazio dove apporre le lettere nella pagina del codice, col risultato di avere una pagina divisa in due colonne, abbastanza separate fra di loro in modo da permettere allo studioso di scrivere delle annotazioni.

A quest’epoca lo scrivere codici, anche i più “semplici”, richiedeva grandi sforzi manuali e tempi lunghissimi.

Questo probabilmente è uno dei motivi per cui i codici di programmazione degli emanuensi hanno assunto più valore estetico che funzionale!